Chi ha paura dei mostri? Jennifer sicuramente no! Lei è la creatrice di Cotton Monster, brand di strani pupazzi imbottiti che più che spaventare, reclamano abbracci. Le sue creature sono morbide, colorate, interamente fatte a mano utilizzando stoffe riciclate. Ci sono gli Space Crabs, strane creature spaziali con gli occhi posizionati in cima a lunghe antenne, specialisti nel cercare i migliori nascondigli. I Pentapods, lontani cugini dei polipi con 5 tentacoli e i Jellies, piccole meduse a cui basta un occhio solo per scrutare il mondo. Ci sono grandi mostri creati per dare grandi abbracci e piccoli mostri ideali come compagni di viaggio. Gli occhi sporgenti, i denti bianchi ed una tasca per custodire i segreti, fanno di questi strani pupazzi imbottiti i compagni di gioco ideali per scacciare gli incubi e non per crearli. Se siete curiosi di saperne di più su di loro e sulla loro creatrice, potete leggere l’intervista che ho fatto a Jennifer Strunge e che trovate di seguito.
Ciao Jennifer, raccontami qualcosa di te.
Ciao, mi chiamo Jennifer Strunge, sono un artista tessile e vivo a Baltimora, nel Maryland. Sono appassionata di riciclo, riutilizzo e fai da te! Adoro fare escursioni, passeggiare nei boschi e mi sento più felice quando sono in mezzo alla natura.
Di cosa ti occupi nella vita?
Sono la creatrice di Cotton Monster, brand di sculture tessili con il quale produco morbidi mostri di peluche dall’aspetto unico. Colorate, multiformi e totalmente fatte a mano, le mie creazioni hanno un profondo senso ludico ed umoristico. Si distinguono per i loro denti appuntiti, gli occhi sporgenti e una bocca a forma di tasca da utilizzare per nascondere i tesori più preziosi. Realizzo anche peluche a forma di animali come gatti, cani, conigli. Sono animali nudi con indosso solo dei calzini a righe oppure il pigiama ma i mostri sono indubbiamente le creazioni che hanno più successo.
Da cosa prendi ispirazione per le tue creazioni e perché hai scelto proprio i mostri?
Ho iniziato a creare simpatici mostri imbottiti con l’idea che potessero servire per proteggere dagli incubi e da tutte quelle cose paurose che animano la notte. Il fatto è che i mostri sono immaginari, non esistono nella realtà e ciò mi permette di spaziare con la creatività per creare delle versioni davvero uniche. I Muppets di Jim Henson ed il libro “Nel paese dei mostri selvaggi” (titolo originale Where the Wild Things Are) di Maurice Sendak hanno avuto un posto speciale nel mio cuore fin dall’infanzia e mi hanno sempre ispirata.
Da dove nasce la tua passione per il cucito?
Da quando ho memoria, ho sempre creato oggetti utilizzando scarti e materiali riciclati. Mia madre mi ha insegnato a cucire quando ero molto piccola e ho iniziato a realizzare bambole e piccoli quilt con le pezze di vecchi vestiti. Da grande ho studiato arte tessile al MICA – Maryland Institute College of Art, ma molte delle abilità che posseggo oggi si basano sulle tecniche che ho imparato da bambina.
I tuoi mostri imbottiti sono morbidissimi e molto colorati. Dove acquisti i tuoi materiali e come li scegli?
Gran parte del materiale che uso per costruire i miei mostriciattoli viene acquistato nei negozi che vendono vestiti di seconda mano. Cerco maglie colorate e luminose, come felpe, tute da ginnastica in velluto, dolcevita, t-shirt e pigiami a righe e a fantasia. Tocco tutto per assicurarmi che sia morbido al tatto e abbia un po’ di elasticità. Poi lavo e asciugo accuratamente sempre tutto prima dell’uso!
Cosa ami del tuo lavoro e cosa significa per te creare con le mani?
Mi piace davvero tanto trasformare un vecchio capo di abbigliamento, come una felpa, per farlo rivivere nei panni di una creatura imbottita che regalerà gioia al suo proprietario. Adoro lavorare in modo intuitivo e capita spesso che il progetto si evolva tra le mie mani ed assuma nuove forme mentre lo creo, dando vita a pezzi assolutamente unici.
Puoi descrivermi il tuo spazio di lavoro?
Il mio spazio di lavoro è super colorato e luminoso. Sono circondata dai miei materiali morbidi e riciclati e cerco di mantenere le cose in ordine! Il mio tavolo da lavoro è spesso ricoperto da mucchi di vestiti, imbottiture e strumenti per cucire e la mia macchina da cucire ronza di continuo quasi tutto il giorno. La maggior parte dello spazio alle pareti è coperto da scampoli di stoffa, stampe di opere d’arte ed immagini ispiranti. Cerco di renderlo uno spazio stimolante che mi spinga ad entrarci e a viverlo con entusiasmo ogni giorno.
Ho letto che realizzi i tuoi mostri imbottiti senza l’aiuto di un cartamodello. Questo significa che non esiste la serie di un modello ma che ogni singolo pezzo è davvero unico anche quando ha caratteristiche molto simili al precedente. Puoi descrivermi il tuo concetto di unicità?
Creare delle cose uniche è linfa vitale per me. Mi permette di non annoiami mai ed ogni volta non vedo l’ora di finire il lavoro per vedere quale forma assumerà la nuova creatura che ho tra le mani. Adoro il fatto che ogni singolo pezzo sia completamente unico e speciale. Quando finisco di cucire gli occhi di un personaggio li osservo e mi sembra di riuscire a percepirne la personalità! Utilizzare tessuti riciclati comporta avere uno stock di materiali e colori in continuo cambiamento. Questo mi permette di giocare sempre con nuove combinazioni di colori e pattern.
Quali sono le reazioni dei tuoi clienti davanti alle tue creazioni?
Sia i bambini che gli adulti adorano i miei lavori! Durante le fiere di artigianato locale assisto spesso a scene di adulti che strillano come bambini e ridono a crepapelle mentre cercano di abbracciare una delle mie creazioni. Ne apprezzano l’artigianalità, l’unicità ed amano le loro espressioni divertenti. I bambini restano molto sorpresi dal loro aspetto perché sono molto diversi da qualsiasi altro peluche che possiedono già ma li trovano comunque familiari e adorabili.
Hai realizzato diversi progetti in collaborazione con altri artisti. Qual è il progetto che ti ha colpito di più e perché?
Uno dei miei progetti preferiti è Nanotecture, un’installazione realizzata in collaborazione con l’artista e scultore Jonathan Latiano e finanziata dalla Fondazione Robert Rauschenberg. Insieme abbiamo riempito una vecchia cabina telefonica di tessuti e imbottiture e l’abbiamo inglobata all’interno di una parete. Jonathan ha creato la struttura e ha fatto sembrare che le pareti dell’edificio si stessero trasformando in una nuova forma di vita. Io invece ho realizzato e attaccato centinaia di minuscoli elementi imbottiti all’interno della cabina con l’obiettivo di creare una fitta trama che la facesse sembrare viva. Questa collaborazione mi ha spinto ad esplorare nuove forme d’arte utilizzando materiali diversi, a lavorare con elementi monocromi senza fare affidamento su colori brillanti e a realizzare un progetto site specific, cioè pensato ed inserito in un luogo ben preciso.
Qual è il tuo motto o la frase che descrive meglio il tuo stile di vita ed il tuo lavoro?
Non ho un motto, ma nel mio piccolo mi impegno a trattare la terra e tutti i suoi abitanti con gentilezza e rispetto. Riuso e riciclo quanto più possibile e credo nell’importanza di portare gioia, umorismo e bellezza nel mondo anche nei periodi bui.
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I mostri imbottiti e gli altri peluche Cotton Monster sono disponibili su Etsy. Se invece volete dare un’occhiata ai lavori in corso di Jennifer, potete seguire il suo profilo Instagram @cottonmonsterjen
Photo Credits: Jennifer Strunge